Spigolature (giugno 2009)
Il predicatore
Il migliore
Il migliore predicatore è il cuore.
Ecumenico
…e quando dico uomini, intendo abbracciare anche tutte le donne
Visionario
…il sacerdote è uno che ha un piede sulla terra, mentre con l’altro guarda verso il cielo
Solidale
era talmente noioso e pedante che un torpore contagioso si diffuse in tutta la sala e lui stesso fu sul punto di arrendersi a questa strana situazione.
Panegirista
Anche quella volta, per la festa patronale, venne invitato un oratore brillante.
A lui il compito di tenere viva l’attenzione del vasto pubblico narrando l’orrenda fine subita da
S. Gemolo, il santo protettore di quella comunità.
Sul martirio subìto dal santo non esistevano fonti sicure per cui ogni oratore si permetteva di offrire particolari inediti con il risultato di accumulare su quel povero corpo una tale violenza che sarebbe bastata a procurare la morte di diverse persone.
Il brillante oratore se la cavò benissimo, con una dovizia di particolari, nel descrivere i momenti più drammatici del martirio.
E tutti ebbero l’impressione di assistere alla scena e di vedere il giovane Gemolo dapprima immobilizzato con una grossa fune e poi decapitato.
A questo punto l’oratore si avventurò nel descrivere il miracolo più grande attribuito al santo: mentre la testa gli rotolava davanti, egli la raccolse prontamente e la riportò là donde gli era stata violentemente strappata. Ed ecco una voce maschile che dal fondo dell’assemblea si permette di obiettare:”Ma come ha fatto se aveva le mani legate?”.
Al che l’oratore, per nulla impressionato, rispose:”Addentandola”
Il predicatore
Il migliore
Il migliore predicatore è il cuore.
Ecumenico
…e quando dico uomini, intendo abbracciare anche tutte le donne
Visionario
…il sacerdote è uno che ha un piede sulla terra, mentre con l’altro guarda verso il cielo
Solidale
era talmente noioso e pedante che un torpore contagioso si diffuse in tutta la sala e lui stesso fu sul punto di arrendersi a questa strana situazione.
Panegirista
Anche quella volta, per la festa patronale, venne invitato un oratore brillante.
A lui il compito di tenere viva l’attenzione del vasto pubblico narrando l’orrenda fine subita da
S. Gemolo, il santo protettore di quella comunità.
Sul martirio subìto dal santo non esistevano fonti sicure per cui ogni oratore si permetteva di offrire particolari inediti con il risultato di accumulare su quel povero corpo una tale violenza che sarebbe bastata a procurare la morte di diverse persone.
Il brillante oratore se la cavò benissimo, con una dovizia di particolari, nel descrivere i momenti più drammatici del martirio.
E tutti ebbero l’impressione di assistere alla scena e di vedere il giovane Gemolo dapprima immobilizzato con una grossa fune e poi decapitato.
A questo punto l’oratore si avventurò nel descrivere il miracolo più grande attribuito al santo: mentre la testa gli rotolava davanti, egli la raccolse prontamente e la riportò là donde gli era stata violentemente strappata. Ed ecco una voce maschile che dal fondo dell’assemblea si permette di obiettare:”Ma come ha fatto se aveva le mani legate?”.
Al che l’oratore, per nulla impressionato, rispose:”Addentandola”